La propria destinazione non è mai un luogo,
ma un nuovo modo di vedere le cose.”
Henry Miller

E se invecchiare, o meglio diventare longevo, non fosse poi così male?

Vecchiaia e longevità sono due diversi punti di vista sul tempo che scorre, l’uno alimenta la preoccupazione per il decadimento fisico e cognitivo, la necessità di dipendere da altre persone; l’altro evoca un’immagine di vitalità, salute e piena autonomia. Diventare longevo domani è una scelta responsabile che inizia oggi attraverso l’adozione e il consolidamento di abitudini che condizionano positivamente l’espressione genica e i meccanismi biochimici alla base dell’invecchiamento cellulare. L’obiettivo non è solo vivere a lungo, ma raggiungere il traguardo di una vita lunga in buona salute. Oggi è possibile conoscere come siamo predisposti geneticamente all’invecchiamento e come il nostro corpo sta portando avanti in questo momento il processo di aging in un modo unico e personale attraverso esami biochimici di laboratorio. La predisposizione genetica influisce per il 20-25% sul processo di invecchiamento; il restante 75-80% è determinato da fattori epigenetici che riguardano principalmente lo stile di vita che, quando modificato correttamente, può cambiare il modo in cui stiamo invecchiando. I principali fattori che influenzano l’aging sono stati studiati per lungo tempo e sono stati individuati come denominatore comune degli abitanti delle Blue Zones, ovvero quelle aree geografiche caratterizzate da un numero particolarmente elevato di ultracentenari: alimentazione, attività fisica, socialità, livelli contenuti di stress.

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