“Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa.”
Luigi Pirandello.

Invecchiare è inevitabile, ma è possibile rallentare il processo di aging e ancora promuovere un invecchiamento in salute conoscendo prima e condizionando favorevolmente poi il nostro unico e personale modo di invecchiare. Conoscere i principali meccanismi biochimici responsabili di una vita lunga e longeva ed evidenziare eventuali alterazioni dei principali biomarcatori, ci permette di adottare le strategie necessarie per riportare il funzionamento dei processi biologici ad un livello ottimale con l’obiettivo di mantenere  a lungo una condizione di salute e prevenire la comparsa di malattie correlate all’età. Tra i principali meccanismi di aging: la glicazione, l’infiammazione cronica di basso grado, lo stress ossidativo, la metilazione del DNA, la detossificazione e i meccanismi di DNA repair. Per ogni processo biochimico è possibile dosare specifici marcatori.

Come agire quindi? I principali biomarcatori di aging sono monitorati attraverso un prelievo di sangue. Nulla di nuovo rispetto ad un prelievo ematico tradizionale, ciò che cambia sono i parametri che vengono analizzati oppure come questi vengono interpretati in ottica antiaging. Il primo passo che si può muovere nella direzione di una vita longeva è quindi evidenziare eventuali alterazioni funzionali o funzionamenti non ottimali di uno o più meccanismi di aging attraverso il dosaggio di specifici marcatori ematici. L’interpetazione dei risultati da parte di un medico esperto consente di attuare  le corrette strategie di biohacking (compresa un’eventuale integrazione nutraceutica) e di monitorarne gli effetti nel tempo.  

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